capitolo 5
24hours London
Londra è ed è sempre stata il portale dell’immigrazione per tutto il Regno Unito, una sorta di Ellis Island britannica. Se però negli anni ’50 erano la Little Italy di Clerkenwell e quella di Soho ad accogliere gli italiani, gli oltre 75mila arrivati tra 2011 e 2016 si sono ritrovati di fronte una situazione diversa: la geografia della comunità italiana a Londra è diventata quella della capitale stessa.
Gli italiani vengono a Londra perché la sua City è il centro della finanza mondiale e molte delle decisioni di investimento di capitali italiani in imprese italiane vengono prese da italiani, ma a Londra. Londra è poi una città con un piede in Europa e un altro nel resto del mondo, ed è proprio questo ad attrarre non solo businessmen, ma anche giovani artisti che sperano di approdare dall’altra sponda dell’Oceano. Londra è infine un mix di innovazione e cambiamento, che offre possibilità alle start-up, ai creativi, a chi inventa nuovi strumenti, lavori o forme d’arte, dagli studi di Abbey Road alle gallerie d’arte di Shoreditch.
Per incontrare la comunità italiana a Londra basta quindi vivere la città per ventiquattro ore, ovunque si vada: dal primo caffè della mattina in un Caffè Nero, dove tutti i baristi sono italiani, a uno spettacolo nelle sale dorate della Royal Opera House, dove tutto, dalle opere al direttore, è italiano.
Le storie
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