Lino Carbosiero ci accoglie con cortesia e semplicità nel salone da parrucchiere dove lavora. Mentre parla con noi taglia i capelli a chi sta per andare a una riunione nella City, chi ad un brunch di lavoro, in una mattina piena come tante altre. Ci riesce difficile credere che le poltrone su cui ci ha fatto sedere sono le stesse dove cura l’acconciatura di David Cameron, Hillary Clinton, Madonna. Eppure è così, e la sua storia è forse ancora più interessante.

Nel 2016 Lino è la star nel meraviglioso salone al centro di Londra di Daniel Galvin: due piani con il proprio bar, guardaroba e reception, Mercedes e Jaguar che si affollano fuori dalla tenda che copre l’ingresso. Tra i suoi clienti Dustin Hoffman, Kevin Spacey, Catherine Zeta Jones. Nel 2014 è uno dei pochi hairdresser a ricevere un cavalierato dal principe Charles e diventare parte dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico.

La madre di Lino arriva nel Regno Unito nel 1951, al seguito della sorella che si è innamorata di un soldato inglese durante la guerra. Nel 1958 la raggiungerà il padre. Hanno valigie di cartone e tre sterline in tasca, letteralmente. Pur di poter mantenere la famiglia, il padre di Lino rinuncerà al lavoro da panettiere per cui aveva fatto l’apprendista per anni, e lavorerà scarti della macellazione in una fabbrica di cibo per animali per il resto della sua vita.

«We were like kings, and we were poor». Lino nasce nella comunità italiana di Ascot, in crescita ma ancora piccola. Per avere pasta o prosciutto italiani devono aspettare uno dei loro vicini, che torna spesso dall’Italia carico di cibo. Fa il giro delle case degli italiani, che escono come fosse arrivato un camioncino dei gelati, per fare invece rifornimento di spaghetti e caciocavallo. Lino cresce così parlando inglese, ma vivendo da italiano.

Racconta di aver iniziato a lavorare intorno ai quindici anni per un certo Franco: il negozio al piano di sopra era un normalissimo salone da parrucchiere, sotto invece un magazzino pieno di scarpe italiane, spaghetti, salami. Lino andava lì, faceva il carico di merce e vendeva tutto in giro per la città, rimanendo ogni tanto a vedere Franco a lavoro: ne rimase affascinato, perché nei momenti in cui tagliava, piegava e spruzzava era come se avesse tutti completamente nelle proprie mani. Lino decise così cosa avrebbe fatto nella vita.

Si trasferisce a Londra, s’impiega in un salone, ne apre poi uno suo con un amico ed ha successo. Arrivano le prime persone conosciute, attrici e annunciatrici inglesi soprattutto, qualcuno del settore della musica, la moglie di Bill Wyman dei Rolling Stones. Kylie Minogue entra nel suo salone, e così altre celebrità: Lino è bravo, semplice e serio, e questo lo porta al successo.

Quando finisce di raccontare, Lino prende una grossa busta di carta e rovescia un’infinità di foto sul tavolo.

 


 


Dal suo punto di vista, il loro problema principale è l’insicurezza e l’incapacità di potersi fidare di qualcuno. Lino vuole solo che si rilassino, e li tratta come qualsiasi altro cliente. E loro lo trattano da amico.

Un giorno, nel sud della Francia, Ronnie Wood, chitarrista dei Rolling Stones, lo ha portato a cena durante quello che, nei primi anni Novanta, sarebbe dovuto essere l’ultimo tour della band. Hanno bevuto vino rosso e bianco da 200 sterline, Wood li ha mischiati nello stesso bicchiere per scherzare, e si sono scolati una bottiglia via l’altra. Tornati alle due di notte barcollando in hotel, il batterista ha preteso che il bar venisse aperto per lui. Ha guardato Lino e gli ha chiesto di scegliere tra uno, due o tre. Lino risponde tentennando «Ehmm… Uno?», e Wood gli ha fatto bere ogni singola bottiglia del primo scaffale del bar.

La mattina dopo Lino arriva nel camerino che riesce a malapena a parlare. Wood lo guarda, fresco come una rosa, si serve una vodka con succo d’arancia da un bottiglione da un litro e gli dice: «Have one!»

 

— Foto: Lino Carbosiero al lavoro nel salone Daniel Galvin di Londra.

 


 


Prossima storia

L´Opera di Pappano

ROYAL OPERA HOUSE – COVENT GARDEN, COVENT GARDEN STATION, WC2E 9DD | leggi storia